Dal criptolibretto: Usiamo
il termine: igiene digitale, non perché si voglia sterilizzare l'approccio
all'autodifesa digitale, ma per rendere visibile un problema. Ci sembra che
esistano elementi di base nell'uso delle reti e dei dispositivi che sono
semplici azioni quotidiane, l'equivalente del lavarsi i denti.
È fatica. Ma quando viene presentato un problema e al suggerimento di una
eventuale soluzione viene risposto: "questa è sbatta", lo consideriamo il
segnale che il problema era un altro. Ok, niente camici bianchi e no RTFM: (Read
The Fine Manual), ma almeno la parte di come non prendere la scossa è meglio
leggerla. Il problema non è tecnico, ma sociale. La tecnica non è un mezzo né
una soluzione ai problemi portati dal capitalismo, oggi apparato tecnico e
capitalismo sono una cosa sola. Se il problema è la repressione algoritmica,
crittografare da soli non basta a liberarsi, perché si è liber@ solo quando le
altre persone attorno a te sono libere. Crediamo nell'alfabetizzazione
informatica e che si debba studiare la grammatica della questione tecnica, non
perché tutti debbano essere programmatori, ma perché nessun@ sia schiav@.
Un criptolibretto in puro testo con formattazione markdown, convertibile in PDF via pandoc e stampabile in formato pieghevole. Con documentazione.
Il criptolibretto è in continuo divenire, sul git si trova il sorgente e anche il formato PDF: pieghevole croccante stampabile A5 e classico formato A4.